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Giglio di Sant’Antonio - Lilium - Elegante giglio per aiuole basse

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Questo prodotto è stato acquistato da 114 clienti negli ultimi 90 giorni.
SKU: 002236
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Il giglio di Sant’Antonio è tra le bulbose più iconiche dei giardini italiani, amato per l’equilibrio tra purezza formale e vigore vegetativo. All’inizio della primavera, dai bulbi interrati in autunno emergono fusti eretti e ben proporzionati che possono raggiungere 80-120 cm, portando eleganti foglie lanceolate di un verde intenso e lucente. Questa varietà si distingue per l’eccezionale uniformità di fioritura e per la capacità di creare quinte verticali eleganti, ideali nelle bordure miste o per donare profondità visiva a spazi ristretti. Il portamento slanciato la rende perfetta anche per composizioni formali e giardini storici.

I grandi fiori a tromba, bianchi con leggere sfumature crema e una leggera sfumatura dorata alla base, diffondono un profumo netto e avvolgente soprattutto nelle ore serali. Sbocciano tra metà giugno e inizio luglio nella maggior parte delle regioni, anticipando leggermente nelle zone costiere del Sud e posticipando nelle località montane. Ogni fusto porta da 3 a 10 corolle rivolte verso l’alto, sostenute da peduncoli robusti che resistono bene al vento moderato. Il giglio di Sant’Antonio attira api e farfalle, contribuendo alla vitalità dell’ecosistema locale e arricchendo il giardino di movimento e colore naturale.

La messa a dimora ideale avviene da fine settembre a metà novembre al Nord, da ottobre a dicembre al Centro e fino a gennaio nelle zone a clima mite del Sud. Ogni bulbo va interrato a 12-15 cm di profondità e distanziato di 20-25 cm, in terreni fertili, soffici e ben drenati, evitando i ristagni idrici che favoriscono marciumi. Preferisce posizioni soleggiate o a mezz’ombra luminosa, con annaffiature moderate ma regolari nei periodi asciutti. Nelle aree con inverni molto rigidi, una pacciamatura leggera di foglie secche o paglia aiuta a proteggere i bulbi fino alla ripresa primaverile.

Dopo la fioritura è essenziale lasciare il fogliame intatto fino al completo ingiallimento, così che il bulbo possa rinnovare le proprie riserve nutritive. La rimozione dei fiori appassiti evita la formazione di semi e stimola una crescita più vigorosa negli anni successivi. Con concimazioni equilibrate a lento rilascio in primavera e un leggero sostegno per le varietà più alte in zone ventose, il giglio di Sant’Antonio offre fioriture generose per oltre un decennio nello stesso sito, naturalizzandosi dolcemente in giardini e aiuole senza richiedere interventi invasivi.

In composizioni paesaggistiche, si abbina con grande armonia a delphinium, lavanda e campanule creando contrasti di forma e colore, mentre in vaso trova posto accanto ad annuali pendenti come lobelia o petunie per un effetto cascata. È apprezzato anche come fiore reciso per la durata in acqua e l’intensità del profumo, capace di valorizzare bouquet e centrotavola eleganti. La sua presenza regala al giardino verticalità, ritmo e un fascino sobrio ma inconfondibile, trasformando ogni fioritura in un momento di pura bellezza botanica e arricchendo la biodiversità con un tocco di tradizione viva.

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